Il Comitato per la legislazione boccia questa legislazione incoerente

Il Comitato per la legislazione, di cui dall' 8 luglio sono presidente, è un organo istituito con le modifiche regolamentari del 1997.
Il Presidente della Camera sceglie dieci deputati in numero pari fra membri della maggioranza e delle opposizioni (fino al 1999 erano 8), ciascuno dei quali presiede a turno il Comitato, in via sperimentale per 10 mesi, secondo i criteri stabiliti dalla Giunta per il Regolamento. L'organo si sottrae quindi al criterio maggioritario, vedendo 5 deputati di maggioranza e 5 d'opposizione.
Tutti i decreti-legge sono assegnati al Comitato perché possa emettere un parere.
Inoltre, le Commissioni sono tenute a chiedere il parere del Comitato su tutti i progetti di legge al loro esame contenenti norme di delegazione legislativa, o di delegificazione, o che trasferiscono alla potestà regolamentare di altri soggetti materie già disciplinate con legge.
I pareri espressi dal Comitato alle Commissioni vertono sulla qualità dei progetti di legge, ne valutano l'omogeneità, la semplicità, la chiarezza e proprietà di formulazione, nonché l'efficacia per la semplificazione e il riordinamento della legislazione vigente.
Quando il Comitato è chiamato ad esprimere un parere sui decreti-legge, valuta anche l'osservanza delle regole sulla specificità e omogeneità e sui limiti di contenuto.
E’ stata introdotta la possibilità di esprimere un parere contrario, su richiesta di uno o più membri del Comitato che abbiano espresso opinioni dissenzienti; in questo caso il parere reso dal Comitato indica tali opinioni e le loro motivazioni.
La prassi ha attribuito al Comitato anche ulteriori funzioni conoscitive relativamente alle questioni di sua competenza, che lo stesso esercita attraverso audizioni.
Il primo turno di presidenza della XVII legislatura ha coinciso in pratica con la durata del governo Letta.
Il Comitato ha espresso 39 pareri su 35 provvedimenti normativi, di cui 27 ddl di conversione di decreti legge, 6 ddl delega del governo, 2 testi unificati.
Soltanto in un caso (parere su un ddl costituito da un unico articolo) il parere risulta privo di rilievi. Mentre per 36 su 38 pareri vengono formulati rilievi in forma di condizioni, i più significativi dei quali riguardano la stratificazione normativa e l'intreccio tra le fonti normative
Molti pareri (69,7% del totale) viene rilevata l'assenza sia dell'analisi tecnico-normativa (Atn) sia dell'Analisi di Impatto della Regolamentazione (Air).
Quanto alla formulazione tecnica delle leggi il panorama è preoccupante. Un paio di rilievi: interpretazione "sempre più complessa e difficile anche a causa delle numerose modifiche non testuali a previgenti disposizioni normative"; alto numero di deroghe che "accompagnano persino la definizione della disciplina generale, cui si deroga nel momento stesso in cui viene dettata". E troppe disposizioni transitorie, speciali o temporanee (caso delle gestioni commissariali) e preamboli "privi di portata normativa". Testi redatti "in stile quasi colloquiale". Stratificazione normativa (attestazione energetica degli edifici) e mancato coordinamento (Expo 2015).
Nella relazione relativa al secondo turno di Presidenza, i risultati non sono molto più rassicuranti. Rinvio al link qui sotto per tale relazione.
Nel corso degli ultimi anni ricordo alcuni episodi che hanno contraddistinto e confermato l'importanza del Comitato per la Legislazione della Camera dei Deputati.
Sia il Presidente Ciampi nel messaggio di rinvio della legge di conversione di un decreto-legge (doc. I, n. 1 della XIV legislatura, 29 marzo 2002), sia il presidente Napolitano nella lettera che ha accompagnato la promulgazione della legge sulla sicurezza (in data 15 luglio 2009) hanno richiamato a conforto delle proprie tesi i pareri del Comitato, qualificato dal Presidente Napolitano come “organismo svincolato da ogni posizione di parte”. L'attuale presidente Mattarella, invece, ha fatto parte del Comitato quando era deputato.
La giurisprudenza della Corte costituzionale, soprattutto in tema di decretazione d’urgenza, appare speculare agli orientamenti espressi nei pareri del Comitato: da ultimo la sentenza n. 22 del 2012, sulla omogeneità di contenuto dei decreti-legge, subito assunta come proprio parametro dal Comitato, solleva le stesse questioni da quest’ultimo reiteratamente poste.
E' necessario, soprattutto in un momento nel quale ogni politico nomina la necessità di effettuare “riforme”, che gli organismi legislativi prendano seriamente in considerazione le tante e varie osservazioni del Comitato per poter cogliere nuovi spunti di riflessione e legiferare, pertanto, in modo più omogeneo e coordinato con la legislazione vigente.
Solo così si potrà consentire una sempre più ampia ed efficiente semplificazione dei testi normativi tali da renderli realmente fruibili dalla maggioranza dei cittadini.