RICETTA ANTI CRISI PER IL RECUPERO DEI CREDITI DEI PROFESSIONISTI

La crisi economica sta falcidiando il mondo dei professionisti e ciò accade (oltre che per l’aumentare dei costi e degli oneri, pure fiscali, legati all’attività professionale) anche a causa della progressiva crescita degli insoluti, che colpiscono con sempre maggior incidenza in particolar modo i piccoli e medi professionisti, che provoca un depauperamento dei livelli reddituali dei professionisti.
Oggi vediamo innumerevoli liberi professionisti che rinunciano ad azionare le proprie pretese economiche relative agli insoluti perchè sono chiamati a versare in anticipo spese spesso onerose, che fanno desistere molti dal proseguire questi recuperi forzosi.
Giacchè per i professionisti vige il principio di cassa - ossia il reddito è costituito dai compensi effettivamente percepiti nel periodo d’imposta, il mancato pagamento di un compenso professionale provoca un danno all'Erario, che si traduce, cioè per lo Stato, in mancata percezione del relativo onere fiscale, costituito da IVA, imposta IPEF ed eventuale ritenuta d’acconto, nonché genera un danno alle casse previdenziali professionali.
La proposta di legge in oggetto consiste nell’estendere alle procedure giudiziali aventi ad oggetto il recupero del credito costituito da compenso professionale fino a 5.000 euro il regime fiscale agevolato previsto per le controversie individuali di lavoro professionale dove vige il principio di gratuità dalle spese processuali, salvo che per l’onere di pagamento del contributo unificato (introdotto nel 2011 anche per tali controversie), il quale contributo tuttavia è dovuto nella misura della metà rispetto a quello previsto per le cause ordinarie, ed in ogni caso persiste l’esenzione nei confronti di coloro che risultino essere titolari di un reddito (lordo e familiare) inferiore al triplo del limite fissato per l’accesso al gratuito patrocinio.
L'auspicio è che tale proposta possa trovare accoglimento in modo da poter consentire a molti giovani professionisti in difficoltà di recuperare più agevolmente i loro insoluti e così ottenere anche l'ulteriore vantaggio di contribuire alla fiscalità generale dello Stato.