LICENZIAMENTI FACILI ALLA COCA COLA DI NOGARA

Da qualche giorno davanti allo stabilimento della Coca Cola di Nogara, in provincia di Verona, è stato organizzato un sit-in del sindacato Adl Cobas, per protestare contro l’esclusione di 12 lavoratori, aderenti il sindacato, dalla nuova gestione del magazzino e logistica della sede Coca Cola veronese.
Lo stabilimento della Coca Cola subappalta le attività di magazzino e logistica ad altre ditte, e proprio nei giorni scorsi la cooperativa che gestiva il magazzino si è ritirata dalal gara d’appalto lasciando spazio alla cooperativa Vega di Bergamo.
Sembra che questa stessa cooperativa abbia espresso la volontà di ridurre il personale, dei 95 lavoratori ad oggi occupati, evitando l’assunzione di 12 lavoratori.
Il sindacato Adl Cobas lamenta che i 12 lavoratori a rischio sono proprio tutti aderenti alla loro sigla sindacale, lavorano presso quel magazzino da molto tempo ed accusano che ci sia un chiaro disegno di eliminare i lavoratori impegnati sul versante sindacale.
A maggior ragione che l’azienda gode di ottima salute ed i tagli al personale, in questo caso, non potrebbero assolutamente essere giustificati dallo stato di crisi.
Per il sindacato, quindi, questo comportamento integra sicuramente una condotta antisindacale dell’azienda e dopo aver annunciato a voce del loro legale la più ferma opposizione alla prosecuzione di questa politica di tagli al personale, ha così organizzato un sit-in davanti l’ingresso del magazzino Coca Cola di Nogara, che ha impedito ai mezzi della logistica di accedere al magazzino.
L’ufficio stampa dell’azienda Coca Cola HBC precisa che loro sono estranei alla gestione della logistica ed ogni rimostranza dovrà essere rivolta all’azienda che direttamente gestisce il magazzino e la logistica, poiché è la sola entità giuridica titolare dei rapporti di lavoro con gli operai che protestano.
Al di là del risvolto giuridico dei rapporti di lavoro, appare curioso che la nuova società cooperativa abbia scelto di allontanare proprio solo i lavoratori iscritti alla sigla sindacale Adl Cobas.
Oltre a vagliare la legittimità sotto il profilo del diritto del lavoro addentrandosi nei singoli rapporti con i mezzi di ricorso forniti dall’ordinamento giuridico, va sicuramente analizzato il comportamento del nuovo subappaltatore, per fugare ogni dubbio in relazione a questa condotta anti-sindacale.
Auspico che i datori di lavoro e i lavoratori possano trovare un accordo soddisfacente che riesca a bilanciare gli interessi di entrambe le parti, magari anche con l’aiuto dell’azienda Coca Cola che lavora nello stabilimento veronese da decenni.
Depositerò in questi giorni un’interrogazione al Ministro del lavoro per chiedere se sia a conoscenza del caso veronese e se ritenga di poter intervenire in questa incresciosa situazione per fare chiarezza e se abbia intenzione di adottare provvedimenti che siano volti a limitare od evitare questi paventati licenziamenti facili.
Qui il link alla mia interrogazione ai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico