TAV SNODO VERONA: PERMANGONO TUTTI I PROBLEMI

Il progetto ferroviario Verona/Bivio Vicenza di km 44, torna a far discutere a pochi giorni dalla celebrazione dell'udienza presso il TAR del Lazio relativa ai ricorsi, per la linea Brescia-Verona, proposti da vari comitati ed associazioni contrari al progetto del Treno ad Alta Velocità che dovrebbe costituire la nuova linea TAV Brescia - Padova.
Il ricorso, relativo al tratto Brescia - Verona, che è stato discusso all'udienza del 9 gennaio lamenta una violazione delle norme europee sull’appalto pubblico in merito all'assegnazione dello stesso e l'illegittima reiterazione del vincolo d’esproprio su alcuni beni privati sui quali dovrebbe passare la linea ferroviaria ed in generale, quindi, un grave pregiudizio al territorio.
Ricordiamo che il primo lotto del progetto ferroviario Verona/Bivio Vicenza di soli 44 km, ha un costo recentemente preventivato pari a 2,79 miliardi di euro.
Questo progetto, che s'inserisce nella nuova realizzazione dell'alta velocità sulla linea Verona/Padova, oltre al costo spropositato è particolare poiché la concessione dell'appalto è avvenuta per trattativa privata.
Per di più, alcuni articoli di stampa riportano che anche il procedimento di valutazione dell'impatto ambientale (VIA) presenterebbe alcune singolarità.
La commissione VIA, infatti, che aveva espresso parere positivo lo scorso 25 novembre, inspiegabilmente fa riferimento ancora al progetto di creazione del "Corridoio 5 Lisbona/Kiev" sebbene questo progetto sia stato già sostituito 4 anni fa dal progetto denominato "Corridoio Algeciras/confine ungherese".
Peraltro, la commissione esprime il proprio parere positivo non prendendo assolutamente in considerazione il grave episodio di contaminazione da composti perfluoroalchilici (Pfas) nelle acque superficiale e sotterranee della provincia di Verona e Vicenza, nei comuni che saranno interessati dai lavori di realizzazione della nuova linea TAV Verona - Vicenza.
Tale parere positivo sarebbe stato espresso partendo da uno studio di impatto ambientale redatto da una società attinta da un'interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Napoli, perché sospettata di essere contigua ad alcuni ambienti ricollegabili alla Camorra.
Questo progetto ha già visto generare numerosi contenziosi, e nello specifico due pronunciamenti sia del TAR Veneto sia del Consiglio di Stato che ne hanno certificato l’illegittimità del procedimento amministrativo.
Come se non bastasse, nel mentre, la Regione Veneto ha identificato in 53 i comuni interessati dall’inquinamento PFAS e redatto un “Piano di Sorveglianza sulla Popolazione Esposta alle sostanze Perfluoroalchiliche”, che interesserà circa 85 mila persone e 5 USSL del territorio.
Si segnala, inoltre, l'appello accorato dei monaci del Santuario della Madonna del Frassino che sorge nel comune di Peschiera del Garda e che vede il passaggio della nuova linea TAV ad una distanza di appena 150 metri.
I monaci sono allarmati per le conseguenze che potranno essere accusate dal passaggio di una linea così veloce a così poca distanza dagli edifici storici e che potrebbe compromettere la stabilità delle strutture del santuario che contano ormai 5 secoli.
Anche alcuni colonnati, sebbene di costruzione più recente, del secolo scorso, distano non più di 30 metri dalla galleria che dovrebbe essere realizzata secondo il progetto della nuova linea TAV Brescia-Verona.
L'apprensione è rivolta altresì per i cantieri che, se aperti, dovrebbero sorgere esattamente a ridosso del Santuario del Frassino con conseguenti gravi disagi logistici per i 400 mila pellegrini che annualmente visitano questo storico luogo di culto.
L'argomento è molto dibattuto nelle zona di Verona e Vicenza e bisogna, da un lato, fare effettiva chiarezza sul procedimento amministrativo che ha condotto all'approvazione del progetto TAV nella tratta Verona-Vicenza e Verona-Brescia, in relazione ai ricorsi presentati, per quat'ultia tratta, per le presunte numerose irregolarità lamentate dai Comitati NO-TAV ed impedire, dall'altro lato, che la situazione si aggravi, attraverso l'adozione di provvedimenti che evitino i rischi ambientali al territorio anche avuto riguardo al diffuso inquinamento riscontrato nei comuni circostanti.